Fisioterapia

Dolori alla schiena

Dolori alla schiena

I dolori alla schiena in particolare la Lombalgia (Low Back Pain) sta ad indicare un dolore localizzato nella parte distale del dorso e della colonna vertebrale, con o senza irradiazione agli arti inferiori. La lombalgia è un sintomo che può avere diverse cause. A seconda della gravità e della durata, può interferire pesantemente con le capacità lavorative e con la qualità della vita del paziente.

Le algie lombari possono persistere per periodi prolungati nel tempo, diventando croniche in circa il 5-7% dei casi. Il gruppo dei pazienti “cronici” è quello a cui si deve prestare la massima attenzione, epidemiologica, medica, e terapeutica, incidendo per l’80% circa dei costi complessivi sostenuti per patologia (Andersson, 1997; Dunn, 2004; Mason, 1994).

Fattori di rischio​

Stile di vita e posture sbagliate

Sono le cause principali dei dolori alla schiena. Vita sedentaria, poco attenta all’attività fisica, sonno e veglia non regolari, pasti frettolosi e non equilibrati.

Età

La maggior parte delle casistiche riporta che l’incidenza massima di lombalgia si raggiunge a 40 anni di età, con range più cospicuo tra i 25 e i 55 anni.

Struttura fisica

La maggior parte degli autori suggerisce che le persone fisicamente attive e che compiono attività fisica regolare sono meno soggette a disturbi aspecifici del rachide lombare.

Fumo

Sono crescenti gli studi che correlano i dolori vertebrali al fumo.

Fattori di rischio occupazionali

Studi autorevoli indicano che i principali fattori correlabili al rischio occupazionale sono:
  • lavoro manuale pesante
  • sollevamento e movimentazione inadeguata di pesi
  • torsione rachidea
  • posizione seduta ed eretta prolungata
  • guida di veicoli reiterata nel tempo ed esposizione a vibrazioni

Fattori di rischio psicosociali

L’espressione del dolore lombare può essere influenzato da specifiche variabili sociali quali estrazione etnica, ruolo della famiglia, contesto e supporto sociale.

Terapie

Prevenzione

La maniera più efficace di curare patologie al rachide lombare e al disco intervertebrale è quella di prevenirle. Per far ciò il consiglio migliore che può essere dato al paziente è innanzitutto quello di praticare un’attività fisica in maniera regolare e costante. Le attività che meglio si prestano a questa funzione sono l’esercizio aerobico e gli esercizi specifici di rafforzamento e allungamento.

Terapia Farmacologica

Farmaci di elezione nella cura delle patologie lombari sia nelle forme acute che in quelle croniche sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), insieme ai miorilassanti.

Chinesiterapia

E’ controindicata in caso di episodi dolorosi acuti, assume un ruolo fondamentale nella terapia delle forme croniche.

Massoterapia

Si può utilizzarla al fine di risolvere le contratture muscolari sempre presenti nelle lombalgie.

Tecniche Riabilitative

Metodo Bertelè (Mézières) si basa sull’osservazione anche prolungata delle posture alterate assunte dal paziente e, dopo attenta analisi, attraverso l’uso dell’allungamento delle catene muscolari cura le problematiche posturali che affliggono l’individuo. Metodo McKenzie si basa sul raggiungimento e mantenimento di posture corrette. Secondo McKenzie, nel caso si sviluppi dolore non causato da trauma improvviso, questo è da attribuire alle errate posizioni che ogni individuo assume giornalmente.

Terapia strumentale

Tens Terapia, Elettroterapia faradica, Ionoforesi, Radarterapia, Ultrasuoni, Magnetoterapia, Laserterapia, Tecarterapia.

Terapia Manuale

Medicina Ortopedica Cyriax, Concetto Maitland, mobilizzazione del sistema nervoso (Butler), concetto Kaltenborn-Evjenth ecc…

Chiropratica

Da D.D. Palmer (1894), che con l’ausilio della diagnostica radiologica cerca di correggere spostamenti vertebrali detti “sublussazioni”, attraverso le manipolazioni.

Osteopatia

Da A.T. Still (1874), L’Osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sanitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del corpo e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-guarirsi.

Posture ed esercizi

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Posizioni notturne

Sono consigliabili la posizione sul fianco con il supporto di un cuscino tra le gambe e supino con cuscino basso sotto la testa.
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Posizione da seduto​

Non si accavallano le gambe, meglio non usare schienale e braccioli, il bacino leggermente più alto rispetto le ginocchia, aiutarsi con un supporto sotto le natiche dii forma triangolare. avambraccio sulla scrivania fino al gomito per scaricare il peso delle spalle.

Posizione in declivio

Esercizi di allungamento della catena posteriore effettuati in stazione eretta. Con i palmi ben appoggiati al tavolo, posiziono il corpo in modo tale da avere nuca, scapole e sacro allineati.

Posizione da sdraiato​

Esercizi di allungamento della catena posteriore effettuati da sdraiato. Legarsi le caviglie, aprire le braccia. Mantenere questa posizione per almeno 15/20 minuti, rilassarsi ascoltando musica.

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